Scrivere o tenere un discorso in inglese!
Ormai è sempre più usuale che in una riunione venga richiesto di intervenire utilizzando la lingua inglese.
Alzi la mano chi non ha ascoltato l’intervento di un oratore che cerca di parlare in inglese ad un consesso internazionale senza avere idea di cosa stia pronunciando.
Non c’è appello.
Un Public Speech sgrammaticato e con parole pronunciate in maniera inintelligibile, vanificherà qualsiasi sforzo sia stato fatto nello scrivere un buon discorso e, in ultima analisi, nel trasmettere il vostro messaggio.
Inoltre rischierà di farvi sembrare dei perfetti idioti…
J.F. Kennedy affermava che:
«The best speakers give the impression of improvising, but in fact they prepare everything».
Fedele a questo assioma, utilizzò un foglietto con una “pronuncia figurata” quando il 26 giugno 1963 disse ai 250 mila cittadini di Berlino Ovest che si erano riuniti nella Rudolph Wilde Platz per ascoltarlo: “Ich bin ein Berliner!”(io sono un berlinese!).
Kennedy, con quella frase, pronunciata correttamente in tedesco ed anticipata dal motto latino “Civis romanus sum” (anch’esso presente sul foglietto con la pronuncia figurata), riuscì a comunicare in modo convincente ed emozionalmente coinvolgente con chi lo stava ascoltando: non solo in quella piazza ma in tutto il mondo libero!
Per tornare al “vostro” discorso rivolto ad un pubblico che comprende bene la lingua inglese, in Intercomm non ci limitiamo a tradurlo.
Attraverso la Transcreation (translation + creation) la traduzione passerà attraverso un processo di Localizzazione e un intervento di Copy-Editing.
Ciò al fine di rispettare la regola aurea delle “5C” che un testo sia: “clear, correct, concise, comprehensible & consistent” (chiaro, corretto, conciso, comprensibile e coerente).
E se il testo è già stato tradotto? Si parte con il Proofreading affinché l’inglese risulti grammaticalmente e sintatticamente senza errori, a cui seguirà la Transcreation.
Ma, attenzione! In entrambi i casi esso rifletterà - sempre - il modo di scrivere e parlare in italiano...
Perché, prendendo l’essenza di una citazione del romanziere inglese L. P. Hartley: «Foreign countries are like the past; they do things differently there».
Nowadays a speech in Shakespearean English may charm some, but it would sound very odd. Similarly it is more than likely a speech that is simply translated from Italian would sound strange: things are expressed differently in English.
E di conseguenza, in Intercomm siamo in grado di andare oltre, arrivando al Content Editing…
Il content-editor vi spiegherà perché riscriverà in inglese – senza peraltro tradire contenuti e informazioni - anche parti del vostro discorso originale che avete pensato e scritto in italiano, per comunicare con efficacia ad un pubblico che non parla la nostra lingua.
We shall scrutinise your speech and flag cultural references that do not travel. And above all, we shall suggest ways of expressing your ideas which are more natural to a native English or international audience, to make sure your speech has maximum impact.
Finalmente avete un discorso scritto in un modo naturale per un anglofono:
The contents are pertinent, informative, interesting and even entertaining. The English is correct – a qualified native speaker has checked that for you.
Sfortunatamente, chi vi sta ascoltando fraintende ciò che dite, per via della vostra pronuncia …
Your pronunciation and cadence can make it unintelligible to a foreign audience. English pronunciation is a beast. Though. Through. Thought. Thorough. Plough. Cough. Who stands a chance? Enough! (yes, “ough” is pronounced differently in all seven words).
And mastering all those sounds may still not get you there. You need to get the rhythm right too, or with the best will of the world, the audience will not be able to follow.
Ora, pensate che acquisire la corretta pronuncia, intonazione e ritmo per leggere il vostro discorso in inglese possa essere per voi una impresa disperata?
Al pari della esilarante scena del film “The Pink Panther” dove l’Ispettore Clouseau (Steve Martin) dovendo ripetere “I would like to buy a hamburger” arriva a dire «I wowled like towa be a dumberdor lol»?
Niente paura!
La risposta ce l’hanno data i Latini con il motto: “Repetita iuvant” e – aggiungiamo noi -“With a little help from your language coach” di beatlesiana memoria: facendo pratica con la guida di un madrelingua inglese.
Rimanendo negli esempi cinematografici, nel film “My Fair Lady” Eliza Doolittle (Audrey Hepburn) cerca di imparare a pronunciare correttamente il dittongo “ai” ripetendo la frase: “The rain in Spain stays mainly in the plains”(che nel doppiaggio in italiano venne reso approssimativamente con: “La rana in Spagna gracida in campagna”).
E, alla fine – essendo un musical – non solo la pronuncerà correttamente, ma la canterà pure!
Ma state tranquilli: non vi imporremo di interrompere a metà il vostro discorso sull’incremento delle vendite della vostra consociata spagnola, per mettervi a cantare “GDP in Spain grows mainly in plain” …
Last but not least, se pensate che ciò possa risultare un impegno troppo lungo, be’, vi sbagliate!
Practicing with a native English speaker does not need to take a huge amount of your time: sessions can easily be conducted over the phone.It will make an enormous difference and you will be sure that your audience can understand you.
Bene, tra citazioni storiche, motti latini, canzoni e trailer cinematografici questo è “Speak Your Speech!” il servizio che Intercomm ha preparato per voi.
Affinché possiate – se non trascinare una intera Nazione alla vittoria come fece Winston Churchill con il suo "We will fight" (combatteremo), sicuramente interessare, convincere e motivare la vostra platea con il vostro miglior discorso.